Scendi e vieni a sostituire il mondo. Scendi e vieni a sostituire il mondo. Scendi e vieni a sostituire il mondo.
Scendi e vieni a sostituire il mondo. Scendi e vieni a sostituire il mondo. Scendi e vieni a sostituire il mondo.

Chi sono

Mi chiamo Gerardo Antonio Brevetti.

Lavoro in Enel come designer.

Amo cucinare e scrivere.

Mi costringo ad allenarmi in palestra.

I libri

A ogni cosa che passa senza orma, a ogni cosa che rabbuia senza ombra,

a ogni cosa che respira senza aria,

basta una mano per tornare – dal cielo troppo alto o dalla laguna, piè di un precipizio –

ad un livello 0 perfetto.

Amazon Publishing | Agosto 2024

Anche le cose più piccole fanno grande rumore

Avellino, Milano, Roma. Estate 2010.

Un nuovo lavoro e il tentativo di allontanarsi dalla propria dimensione di origine.
Se anche per te le cose più piccole fanno grande rumore, questo è un racconto di inquietudine in cui potrai ritrovarti.

Soffice scende il caldo tiepido dalla lana immaginaria di una coperta, nel letto lontano dall’elettrica tempesta notturna.
[…]
Non c’è confusione, o vita reale, non ci sono spigoli e percorsi su cui sbattere, c’è solo protezione e ovatta, ovattata percezione confusa, in cui un rumore diventa immagine e le immagini non sono che sussurri, balugini setose.
Piove la vita e si tiene lontana, non so chi sono, ma non devo essere nessuno, spazio non ce n’è più di quello che serve, è tutto gonfio, e saturo, d’immaginazione.

Amazon Publishing | Agosto 2024

Diario di un amore sbagliato.

Sapevo non sarebbe stato possibile.

Lo sapevi anche tu.

Ma, finché ti ho avuto, pur se a modo mio, vicino

tutto il resto

è valso poco.

Al resto, però, appartenevo anche io.

Estratti

Anche le cose più piccole fanno grande rumore

Giorno 35 – Avellino | Dormiveglia

Soffice scende il caldo tiepido dalla lana immaginaria di una coperta, nel letto lontano dall’elettrica tempesta notturna.

Fuori imperversa privo d’odore il temporale, dentro riposa sonnolenta una luce morbida.

È già l’alba o è il buio del nero fondo?

Si confondono sussurri familiari che nel dormiveglia non sono più che voci di sogni, eppure un lembo di coscienza tranquillizza che sia grigio seppur mattina.

Niente è più soffice della mattina notte-riposante, del caloroso potersi separare dal movimento piovasco autunnale, del restare coperti dalla tempesta di foglie e aghi e oro e fango.

Non c’è confusione, o vita reale, non ci sono spigoli e percorsi su cui sbattere, c’è solo protezione e ovatta, ovattata percezione confusa, in cui un rumore diventa immagine e le immagini non sono che sussurri, balugini setose.

Piove la vita e si tiene lontana, non so chi sono, ma non devo essere nessuno, spazio non ce n’è più di quello che serve, è tutto gonfio, saturo, d’immaginazione […]

Giorno 37 – Roma | Ancora in ufficio

Il tempo ha ripreso a distorcersi e a vomitare sé stesso tra conati che scorrono in cascate.

C’è un flusso sulla scrivania medicale, scorrono via le penne nere, il dolcificante e i fogli macchiati per legittimare lo stipendio del giorno, indegno per distrazione e superficialità nell’impegno.

C’è un flusso sui muri bianchi e puliti, che nascondono, ristrutturati, le membra salmastre di un palazzo vecchio.

C’è un flusso sulle tapparelle semichiuse della sala del caffè, tra i suoi odori di pulito e marcio assieme, tra il suo silenzio solitario e innervosente.

Quanto più scorre il flusso e il Sole fuori e le ore si bruciano a contatto con la fiamma vacuante del primo pomeriggio, tanto più mi svuoto e, bottiglia in marea nera, vago col tuo solo messaggio all’interno.

Giorno 45 – Roma | Il seme

Alla nascita, il seme si rompe dal sé-tegumento e, subito con bisogno massimo, transita per difesa alla necessità del tutto.

[…]

Nell’istante di separazione dalla sussistenza naturale, ogni atto di volontà designa una possibilità evolutiva diversa, ogni decisione ha un suo peso.

[…]

Un giorno lontano, quando l’evoluzione vegetale avrà ingigantito il figlio tanto da sopraelevarlo a metri, potrà non sembrare che il più millimetrico bilancio d’acqua o d’energia, anni addietro, sia stato responsabile di quella precisa configurazione.

Diario di un amore sbagliato

20 marzo – Mattina

Termina un tegumento cristallino per un’alba verde che, solo per colore, chiamano risveglio.

Pacatamente gelo diventa frastuono di onde; frequenze di colori e d’insetti e quella che sembra una muffa più verde nascondono tra i rami anche qualche primo fiore.

Ruzzolerà nell’aria una polvere di rinascita, spettacolare?

Meccanica.

Tutto seguirà la legge di natura, dall’ennesimo ciclo iterativo degli alberi-frutto al risveglio mancato di chi non era prescritto rinascesse dal freddo

27 marzo – Mattina

Nevica polvere su campi rasi.

Un sonno di vita ferma le radici e addormenta una stasi,

già stanca del tempo.

Non esiste, neanche di qualche centimetro,

un percorso abbreviato verso il cielo.

18 luglio

A ogni cosa che passa senza orma, a ogni cosa che rabbuia senza ombra, a ogni cosa che respira senza aria, basta una mano per tornare – dal cielo troppo alto o dalla laguna, piè di un precipizio – ad un livello 0-perfetto.

E ora che sei qui?

Se i frammenti ti hanno incuriosito, puoi acquistare i libri su Amazon.

Se, invece, ti interessa gridare al mondo che

anche le piccole cose fanno rumore o che esiste l’amore sbagliato,

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